Non morti dal ridere…

La locandina del film

La locandina del film


In queste sere natalizie ho tirato fuori uno di quei film comprati nei miei shopping da sabato mattina alla FNAC ma ancora da scartare.

Il titolo italiano è orrendo:

“L’alba dei morti dementi”

Il discorso horror con zombie mi ha sempre affascinato, poi in questo periodo sembra che, purtroppo, vada di moda.
A partire da Forbidden Siren, passando da Left 4 Dead e Dead Rising, ecco qui che la serata del 27 dicembre è passata vedendo questo film.
Non anticipo nulla del film, che può essere visto nelle sue parti migliori su Youtube, ma il mix di genere tra demenziale stile inglese (ben fatto e non caciarone e sboccato come il peggior demenziale americano) e atmosfera horror con tensione à la “28 giorni dopo” a me sono piaciuti.

Un misto di leggero timore mi ha accolto quando si è aperto l’ascensore di casa dei miei amici da cui sono andato a vedere il film.

Il trailer può dare una idea del tono del film.

Buona visione!

Un pallido saluto,
Marco

Un aiuto al Natale smemorato

….ma a Tizio avrò già regalato quel libro?
…il regalo doppione di Caio, dove l’avevo comprato?
…quanti e quali “momenti shopping” ho dedicato a questo Natale e quanto ho speso?
…quale era già il pacchetto di Sempronio?

Dopo lo spavento postumo del terremoto milanese (…dondolare al decimo piano non fa mai bene!), eccomi di ritorno al termine delle commissioni natalizie.

A tutti gli interrogativi che avete letto poco prima viene in aiuto un modello in Excel, che si dovrebbe anche aprire facilmente con Calc di Openoffice.
Lo potete prelevare qui.

Un saluto tra grotte e statuine,
Marco

Effetto Facebook – quando il social network esagera

Premessa: mi sono iscritto a Facebook per caso più di un anno fa, letteralmente trascinato dal mio amico giapponese Ken che continuava amorevolmente a tartassarmi. Fino ad allora utilizzavo (e uso ancora oggi) LinkedIn, un social network orientato al mondo del lavoro.
Ero già rimasto traumatizzato dai racconti della mia teacher irlandese riguardo Bebo e adesso capisco perché…
Premetto che Facebook mi piace come strumento (vado pazzo per la Geo challenge), ma ci sono delle aberrazioni create dal suo uso sconsiderato che portano a delle situazioni un po’ difficili da gestire.

Ne riassumo un paio:

  • Oh my God, they are everywhere!“: migliaia di messaggi di posta elettronica che arrivano per dirti qualsiasi cosa; per riuscire a disattivare le notifiche impieghi quel mezzo secolo a spuntare tutte le voci di possibili invii.
  • L’utilizzo improprio del concetto di amicizia: ok, si può diventare anche amici per caso, ma qui un tantinello si esagera! Un’idea di quello che penso ve la potete fare vedendo il filmato della grande Caterina Guzzanti. Conosco tante persone per le mie attività passate e presenti in vari campi tra università, teatro, AC, inglese e con molte ho stretto legami di amicizia che durano tuttora, ma ogni tanto mi arrivano delle “friend request” di gente che a malapena ho visto una volta.
    Per carità…all’inizio le aggiungevo; adesso se non la conosco, faccio che ignorare la sua richiesta a meno di capire tramite messaggio chi effettivamente sia.

    Mi ha fatto veramente pensare una “friend request” che ho ricevuto qualche mese fa; accetto (più o meno ricordandomi dove l’avevo vista e di esserci al massimo salutati) e dopo circa una settimana mi manda un messaggio e mi chiede….”Scusa, ma dove ci siamo incontrati?”; direi che ci sono rimasto persino male.

  • I miliardi di idiozie cui ti viene proposto di rispondere e, come nel peggiore dei worm, ti è chiesto di inoltrare l’applicazione/test/chissàchecosa alle persone che conosci. AAARRRRGGHHH!

In certi momenti ho rimpianto ISCA, la prima BBS che frequentai nel 1994 con Etta, Haran Banjo, Chiara…che utilizzavo all’Università grazie ancora al “sistema libero” che imperversava tra i terminali VT100; sapendo quattro comandi in croce e con un po’ di malizia informatica acquistata ai tempi d’oro del Commodore 64, riuscivi a collegarti e andare in giro per il mondo!!! Altro che aspettare il terzo anno, per avere il login ufficiale…ma queste sono altre storie che arriveranno con altri post.

Un saluto da chi si prepara al primo sabato lavorativo che inaugura il “crunch time”!

Marco

The game, a real game: Majestic


At the beginning, in 1997 I discovered “The Game”, a movie with Michael Douglas; then “Majestic” came out.

Majestic: “It plays you

I never played this game, but its story seemed really interesting; five episodes, one season and other seasons planned, but never released.

This was one of the first “Alternate reality game“.
Made by Electronic Arts in 2000, for a montly cost of $9.95 the players would have been involved in a conspiracy-like game; phone, email, instant messaging tools would have been used intensively to interact with the players.

In order to discover the story and to play the game, you had to communicate to Electronic Arts your phone number, your fax number and, as usual, your personal email.
The game was in real time, so in every moment of your day you could receive datas like emails, sms or phone calls to discover another piece of the story or some interesting clues.

You could enable an option during the game in order to give a warning in every message to do not scare your family.

This is a phone call from the video game Majestic“, a female voice said.

…but September 11, 2001 came and the game stopped working for a while, due its subject matters, as you can read on Wikipedia’s article.

The game “died” in April 30, 2002 due to the lack of players.

A really interesting game experiment…that other games in the future would have used (eg: In Memoriam).

Trailer 1 on Gamespot
Trailer 2 on Gamespot

Intelligence cheers,
Marco