Common sentences when a person knows what kind of job I’m doing now


Talking with my colleagues, I knew that we are some common reactions that people do when they know our job.

First reaction
“...Are you working in a videogames company? Cool, so you are playing all day long!!!…
I’m sorry but I do not play games all day long; on the contrary, I play less games now than one year ago; maybe when the videogame world becomes your job, you see the “the product” in a completely different way.
Ok, sometime I play the game if I need to test it in my field of competence (IT and online), but I spend most of the time in some activities that are very usual as in other jobs (monitoring system, designing and deploying new services); the interesting thing is that the final product is a product that I’m passionate about.

Second reaction
“...Are you working in a videogames company? Cool, so you can give me any sort of new games that you have…
When you can see the efforts in a videogame company, I have to reconsider downloading games. If a game is a masterpiece YOU HAVE TO BUY IT, ABSOLUTELY!
As a benefit in the other companies you can have a mobile phone, a notebook and so on, in a videogame computer company you can rent and order the games you consider valuables.
Please try to imagine opening a closet full of videogames. In my company, you can open this kind of closet!!

Enjoy this rainy evening!

Cheers,
Marco

Ma lo vuoi masterello o originale?

Aneddoto 1.
Un mio collega ieri, alla ricerca di un titolo molto “goloso”, telefona in un negozio di videogiochi.
Chiede il titolo, “Soul Calibur IV”, che non è ancora uscito ufficialmente in Italia.
Il commesso con tono gentile gli porge la seguente domanda:
“Scusa ma Soul Calibur lo vuoi masterello o originale?”
Sul momento la persona è rimasta interdetta, poi la telefonata è andata avanti non so neanche come.

Quando ho sentito questa risposta ho avuto un piccolo momento di amarcord e di grasse risate.
Un po’ per la parola “masterello” che è una spettacolare medioeval definizione per masterizzato, un po’ perché la risposta faceva molto anni ’80, quando si telefonava ai pochi negozi di videogiochi e ci si poneva davanti all’interrogativo di prendere o meno 1 gioco originale oppure 3 o 4 giochi copiati (che rischiavano pure di non funzionare – fantastico quando si entrava nella roulette russa dell’acquisto della cassetta duplicata: ma il segnale della cassetta sarebbe stato sufficientemente alto per il registratore per non dare “LOAD ERROR”?)
Interessante sapere che il negozio in questione ha già avuto seri problemi per la vendita di gioco copiati.

Aneddoto 2.
Anche a Torino esiste la mafia nel mondo dei videogiochi.
Vado in un famoso e interessante negozio di videogiochi della mia bella città. Parliamo di qualche mese fa, quando c’era una carestia di console Nintendo WII. Giravi e tutti ti rispondevano “…devi aspettare fino a fine Gennaio…prima non arriva nulla…”.
Alla ricerca del mio solito titolo sconosciuto (il titolo di oggi che cerco è “Michigan: report from hell”), entro nel negozio e faccio la domanda, aspettandomi di certo la solita risposta stile carestia irlandese metà del 19° secolo.
“Sì guarda….ne ho ancora due.”, risponde il commesso.
Pronto a sfilare il bancomat stile ninja, il commesso continua la frase….
“…sì, ma li vendo solo se compri un gioco insieme…”
Cosa?!?!? Ma che cos’è? Un ricatto?
Allibito provo a rifare la domanda e il commesso mi continua ad obbligarmi a comprare la console con insieme un gioco. Mi accorgo di non essere in un sogno o in Matrix, ma di vivere una esperienza nel mondo reale.
Ovviamente la console e rimasta lì con il possibile gioco associato.
Avrei comprato uno o due giochi se il commesso non avesse continuato la frase, ma la presenza del ricatto mi ha fatto veramente imbestialire.

Un saluto vacanziero!!!

Marco