Una poesia per il nostro tempo…

Buonasera amici vicini e lontani.
Dopo la scintilla internazionale con i Foo Fighters, ecco a voi una poesia che mi sta molto a cuore fino ai tempi del liceo.
Era ed è una poesia “contro il sistema” della società moderna; guardando agli strazi che stanno capitando nella nostra Italia, in quello che si propone alle persone, agli studenti come modelli vincenti da seguire (provate a rivedere la parte di Anno Zero di intervista che hanno tolto al preside della scuola di Noemi Letizia; tra parentesi è stata soppressa su Youtube dopo pochi giorni dalla pubblicazione da parte della Rai): grazie Théophile Gauthier!

Grazie anche alla mia professoressa di francese del liceo, che, nonostante mille battaglie e interrogazioni, mi ha fatto amare con le sue spiegazioni la letteratura francese e questa poesia.

Un saluto poetico e arrabbiato,
Marco

Aux modernes

Vous vivez lâchement, sans rêve, sans dessein,
Plus vieux, plus décrépits que la terre inféconde,
Châtrés dès le berceau par le siècle assassin
De toute passion vigoureuse et profonde.

Votre cervelle est vide autant que votre sein,
Et vous avez souillé ce misérable monde
D’un sang si corrompu, d’un souffle si malsain,
Que la mort germe seule en cette boue immonde.

Hommes, tueurs de Dieux, les temps ne sont pas loin
Où, sur un grand tas d’or vautrés dans quelque coin,
Ayant rongé le sol nourricier jusqu’aux roches,

Ne sachant faire rien ni des jours ni des nuits,
Noyés dans le néant des suprêmes ennuis,
Vous mourrez bêtement en emplissant vos poches.

Everlong: great song!


It’s a great song played and written by “Foo Fighters“.
You can find the original video, following this link.
I discovered this song, playing with “Rock Band Unplugged” on my PSP system (nice game…)
If you are looking for an italian translation of the lyrics, you can go here.

You can see the live performance at the David Letterman Late Show. I think it’s great; please, observe the drummer…AWESOME!

Hello, Ive waited here for you, everlong
Tonight, I throw myself into and out of the red, out of her head she sang

Come down and waste away with me, down with me
Slow how, you wanted it to be, Im over my head, out of her head she sang
And I wonder when I sing along with you if everything could ever feel this real forever
If anything could ever be this good again

The only thing Ill ever ask of you
Youve got to promise not to stop when I say when she sang

Breathe out, so I can breathe you in, hold you in
And now, I know youve always been out of your head, out of my head I sang
And I wonder when I sing along with you if everything could ever feel this real forever
If anything could ever be this good again

The only thing Ill ever ask of you
Youve got to promise not to stop when I say when she sang

And I wonder if everything could ever feel this real forever
If anything could ever be this good again
The only thing Ill ever ask of you
Youve got to promise not to stop when I say when

Un nuovo modo di fare poesia – The Last Guardian


Direttamente dai creatori di “ICO” e “Shadow of the Colossus”, ecco “The Last Guardian” per PS3; tra questo e Heavy Rain ho la netta sensazione che la PS3 si avvicini sempre più per essere acquistata il prossimo anno.

Semplicemente eccezionale!

Saluti notturni e “romantici”,
Marco

The tracks of my tears


La scintilla di questa sera è una canzone che ho scoperto la prima volta che ho visto Platoon, più o meno…20 anni fa?
E’ la scena in cui Elias, il protagonista e un po’ di gente fumano e danzano.
Fa parte della colonna sonora, ma ritorna anche in altri film come “The big chill” (Il grande freddo).

Direi che un po’ mi rispecchia…ecco a voi il testo:

People say I’m the life of the party
Because I tell a joke or two
Although I might be laughing loud and hearty
Deep inside I’m blue
So take a good look at my face
You’ll see my smile looks out of place
If you look closer, it’s easy to trace
The tracks of my tears..
I need you, need you
Since you left me if you see me with another girl
Seeming like I’m having fun
Although she may be cute
She’s just a substitute
Because you’re the permanent one..
So take a good look at my face
You’ll see my smile looks out of place
If you look closer, it’s easy to trace
The tracks of my tears..
I need you, need you
Outside I’m masquerading
Inside my hope is fading
Just a clown oh yeah
Since you put me down
My smile is my make up
I wear since my break up with you..
So take a good look at my face
You’ll see my smile looks out of place
If you look closer, it’s easy to trace
The tracks of my tears

Saluti serali,
Marco

Scaldare il cuore nella memoria


Ecco la frase pronunciata da Giovanna , la protagonista, mentre cammina per una Roma affascinante e autunnale; devo dire che un po’ mi manchi cara Roma.

…sento i tuoi gesti nei miei, ti riconosco nelle mie parole. Tutti quelli che se ne vanno, ti lasciano sempre addosso un po’ di sé.
E’ questo il segreto della memoria? Se è così allora…mi sento più sicura perché so che non sarò mai sola.

Vi lascio il finale del film “La finestra di fronte“, per me il miglior film di Ozpetek.

In questo momento queste sequenze fanno piuttosto effetto al mio “cuore di ghiaccio” che fatica a coinvolgersi…quindi perché non cercare di scaldarlo un po’?

Al cinema lo sguardo infinito di Giovanna Mezzogiorno troneggiava sullo schermo; personalmente direi che mi sono innamorato di questa ultima scena, nonostante ci siano intanto i titoli di coda che tolgono un po’ del romantico. Perdersi negli occhi di questa attrice è sempre un viaggio molto dolce.

Si conclude infine con “Gocce di memoria” di Giorgia…che è sempre una bella canzone.

Saluti sentimentali,
Marco

…maybe tomorrow, I’ll find my way…


Conosciuta nel film Crash, vi presento la colonna sonora che chiude questo bel film.
In questi giorni stanno anche trasmettendo su Cult la serie televisiva che parte dalle tematiche di convivenza razziale a Los Angeles che il film introduce.
Gli autori sono gli Stereophonics.
Un po’ mi riconosco nella mia continua ricerca…
Vi lascio al testo.

I’ve been down and
I’m wondering why
These little black clouds
Keep walking around
With me, with me

It wastes time
And I’d rather be high
Think I’ll walk me outside
And buy a rainbow smile
But be free, they’re all free

So maybe tomorrow
I’ll find my way home

I look around at a beautiful life
Been the upper side of down
Been the inside of out
But we breathe, we breathe

I wanna breeze and an open mind
I wanna swim in the ocean
Wanna take my time for me
All me

So maybe tomorrow
I’ll find my way home

Saluti domenicali,
Marco

La migliore accoglienza mai ricevuta

Io in posa vicino alla motocicletta di Valentino Rossi, campione di Moto GP 08.

Io in posa vicino alla motocicletta di Valentino Rossi, campione di Moto GP 08.


Buonasera a tutti.
Questa sera condivido con voi una scintilla che è una bella fotografia. (Qui potete trovare la seconda!)

All’inizio di marzo sono andato a visitare la sede della Yamaha nei pressi di Milano.
In questa sede siamo stati accolti dai responsabili e dal personale in modo EGREGIO.
Non la solita gentilezza formale, ma quella gentilezza che nasce dal cuore e dall’orgoglio di far sapere che si sta lavorando per qualcosa di bello e appassionante.

Questi sono i sentimenti e il messaggio che mi sono rimasti da quel bellissimo pomeriggio che ho trascorso alla sede della Yamaha.

La foto che vedete mi ritrae vicino alla motocicletta campione del mondo, guidata da Valentino Rossi nel campionato Moto GP appena trascorso e che è stato rappresentato nel nostro MotoGP 08.

E’ forte pensare di essere andato a visitare una delle aziende protagoniste principali del nostro ultimo gioco uscito!

Un grande ringraziamento ancora a tutte le persone della Yamaha!

Saluti a tutto gas!!!

Marco

…per cominciare l’anno

Un grazie a Massimo Gramellini che su “La Stampa” ci ha rincuorato con questo “Buongiorno”.

…la missione di ogni uomo consiste nell’essere una forza della natura e non un grumo agitato di guai e rancori che recrimina perché l’universo non si dedica a renderlo felice…

In bocca al lupo per il 2009!

Un saluto,
Marco

I’m gonna live forever, I’m gonna learn how to fly


Before beginning a new busy period, I want to share with you a short piece of film “Fame”, where the Martelli’s father goes in front of the school and turns his radio on using his son’s music tape.
I don’t know if I’m a really sensitive person, but I like this moment of the story.

“Out of holidays” cheers,

Marco