Buonasera a tutti.
Non ho parlato ancora del nostro gioco ormai uscito ad Ottobre, ma ecco un filmato che parla per lui!!
Gamers è una serie scritta dagli sceneggiatori di Camera Café, ambientata in un negozio della catena Gamestop.
La notte è inoltrata e il sonno è molto, quindi…buona visione!
Questa primavera, dopo il processo di convincimento di un mio collega mi sono deciso a vedere Boris.
Mi aveva dato in pasto le prime due serie…ma erano rimaste lì nel cassetto.
Una volta cominciato, mi ha decisamente coinvolto.
Come potete vedere da qui la serie nasce nel 2007 come uno strano esperimento ricco di attori di un certo spessore.
Narra le disavventure di una troupe televisiva italiana che cerca di girare una fiction sullo stile di “Un posto al sole”, piuttosto che “Incantesimo”.
Oltre a essere recitato molto bene, permette a chi lo vede di ridere molto amaramente delle disavventure del nostro paese. Una risata che si spera sia liberatoria, pronta per esplodere in un nuovo impegno da parte di tutti per riuscire a far ritornare questo paese, un paese giusto e solidale con i suoi cittadini.
Per avere una idea chiara di questo ultimo pensiero, guardate e seguite attentamente il terzo filmato che parla de “La locura”.
“…questa è l’Italia del futuro; un paese di musichette mentre di fuori c’è la morte!”
Questo afferma uno degli sceneggiatori…ma quanto è vero in questo periodo?
In certe parti mi sono ritrovato nelle dinamiche che nel lavoro precedente con la pubblica amministrazione erano decisamente di ordinaria amministrazione e che mi causavano una sofferenza notevole.
Vedere gente di buona volontà anche nel pubblico e il proprio lavoro soffocati da logiche assurde di parentele, amicizie che tutto sono tranne che la rappresentazione della professionalità…è abbastanza deprimente.
Avete trovato tre assaggi, ma vi consiglio di correre immediatamente a comprare la prima stagione in DVD.
Ne vale veramente la pena!
…e non pensavo potesse colpirmi così tanto. Partendo dall’analisi del terromoto, la Guzzanti delinea un panorama globale dell’attuale e povera situazione italiana.
Fa riflettere l’ultima parte del film che lascia una ulteriore, amara riflessione:
“Le frasi e le testimonianze di chi le dittature vere le aveva vissute davvero erano tutte più o meno: “non credevamo che potesse durare”, “non immaginavamo potessero arrivare a tanto”. È questa la dittatura della merda, vuota e fasulla, niente torture, niente olio di ricino. E ciò che la fa andare avanti è l’illusione da parte degli italiani oppositori che ciò che è vuoto e fasullo non possa durare. E invece dura. Eccome”
(Ferdinando Taviani)
Dal grande Fantozzi, un riassunto di quella che è la mia mattina tipo per andare in stazione…e la dimostrazione di quanto sia inossidabile e triste il primo ciclo di Fantozzi.
Da notare..”No, non lo aiutare sennò è squalificato, deve arrivarci da solo…“…tremendo.
Adesso mi butto nella grande esperienza Heavy Rain!!!
In attesa di post più estesi, divertitevi con Novembrini e un po’ di pubblicità da Avanzi.
Per la cronaca, sono alla ricerca degli spot di “Sforza Italia” fatti sempre dai Broncoviz.
In queste sere natalizie ho tirato fuori uno di quei film comprati nei miei shopping da sabato mattina alla FNAC ma ancora da scartare.
Il titolo italiano è orrendo:
“L’alba dei morti dementi”
Il discorso horror con zombie mi ha sempre affascinato, poi in questo periodo sembra che, purtroppo, vada di moda.
A partire da Forbidden Siren, passando da Left 4 Dead e Dead Rising, ecco qui che la serata del 27 dicembre è passata vedendo questo film.
Non anticipo nulla del film, che può essere visto nelle sue parti migliori su Youtube, ma il mix di genere tra demenziale stile inglese (ben fatto e non caciarone e sboccato come il peggior demenziale americano) e atmosfera horror con tensione à la “28 giorni dopo” a me sono piaciuti.
Un misto di leggero timore mi ha accolto quando si è aperto l’ascensore di casa dei miei amici da cui sono andato a vedere il film.
Before beginning a new busy period, I want to share with you a short piece of film “Fame”, where the Martelli’s father goes in front of the school and turns his radio on using his son’s music tape.
I don’t know if I’m a really sensitive person, but I like this moment of the story.
Per i miei impegni con l’inglese non riesco a vedere “Mai dire martedì”; fortunatamente c’è YOU TUBE, che mi regala le perle di Mirko.
Eccone qui una, proprio oggi che, in una discussione a tavola a un matrimonio (mangiando come un maiale) si parlava del troppo coinvolgimento dei videogiochi che rischiano di far mischiare realtà con la fantasia…sentite Mirko come parla dei tedeschi della seconda guerra mondiale.